Villaggio Rupestre di Casalrotto

Il casale rupestre di Casalrotto

Il territorio di Mottola presenta un fenomeno distintivo rappresentato dagli insediamenti all'interno delle gravine. Tra questi, i sistemi di Petruscio e di Casalrotto sono particolarmente significativi, con quest'ultimo essendo uno dei pochi villaggi rupestri sottoposti a indagine archeologica. Sebbene la datazione precedente al IX secolo non sia attestata, è plausibile che il recupero medievale dell'habitat rupestre risalga a secoli precedenti.
Il casale rupestre di Casalrotto appare in un atto del 1081 (charta donationis). Le rovine delle strutture rupestri attuali sono parte del processo di latinizzazione avviato dai normanni, che includeva la fondazione di insediamenti benedettini o la riconversione di strutture religiose preesistenti allo stesso ordine.
Questi insediamenti, complessi e articolati, sono scavati nei banchi calcarenitici delle gravine, sfruttando i terrazzamenti naturali. Dotati di sistemi razionali per la raccolta delle acque, orti e una rete di spostamento, ospitavano una vitalità data anche dalla presenza di monaci che contribuivano al dissodamento dei terreni e all'incremento della ricchezza.
Le numerose chiese, spesso interpretate in passato come eremitiche, devono essere comprese all'interno di questi complessi. Le strutture religiose seguono tre schemi planimetrici fondamentali, con influenze greco-orientali nel primo schema (IX-XI secolo), una forma biabsidata diffusa nel secondo schema (X-XII secolo), e chiese triabsidate nel terzo schema, spesso con orientamento est-ovest e absidi ad oriente.
Un elemento di notevole interesse artistico è rappresentato dal ricco patrimonio pittorico sulle pareti degli impianti trogloditici. Mentre mancano quasi completamente affreschi didattici, le immagini di santi dominano, variando da figure tipicamente orientali a quelle che riflettono i legami tra Oriente e Occidente. La rappresentazione di San Giovanni Battista è costante nella Déesis, con figure prevalentemente stanti e sfondi ornati, sebbene la datazione di tali dipinti sia resa difficile dalla sovrapposizione di strati di intonaco e dalla persistenza di schemi e tecniche pittoriche immobili che superano i secoli della seconda fioritura bizantina.
Nella parte meridionale della gravina, il Villaggio rupestre si caratterizza per la presenza di numerose case-grotte disposte a diverse altitudini lungo i versanti e tre affascinanti chiese rupestri di epoca medievale. Sullo spalto Sud-Ovest si mantiene in piedi una torre di avvistamento risalente al periodo medievale. Questo casale rupestre, posizionato strategicamente per facilitare gli scambi commerciali, si trovava a breve distanza dalla via Appia Tarantina e dalla Appia Traiana, che oggi continuano a rappresentare le principali vie di comunicazione della Puglia provenienti da Nord.

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